Nuova Fiat 500 ibrida presentata a Torino
All'evento di Mirafiori viene presentata la nuova Fiat 500 ibrida, modello sul quale il ceo di Stellantis Antonio Filosa punta insieme alla Jeep Compass di Melfi per aumentare i volumi produttivi in Italia. Filosa rivendica il rispetto del "Piano Italia", con l'avvio del secondo turno e 400 nuove assunzioni, sottolineando che la 500 ibrida risponde alla domanda dei clienti e contribuisce al rinnovo del parco auto europeo. Il piano industriale prevede oltre 2 miliardi di investimenti negli stabilimenti italiani nel 2025, 6 miliardi in forniture e nuovi modelli nei siti nazionali, mentre negli Stati Uniti Stellantis investirà 13 miliardi di dollari per aumentare la produzione del 50%. Il ministro Urso si dice soddisfatto dei progressi, ringrazia Stellantis per aver evitato licenziamenti e paragona la situazione italiana a quella tedesca, dove si registrano chiusure e tagli. In occasione della presentazione, Urso insiste sulla necessità di modificare le norme europee sull'auto e indica il 10 dicembre come la data decisiva per rivedere il percorso di decarbonizzazione e superare la politica del solo elettrico. Bruxelles potrebbe avviare l'iter per abolire il bando alle nuove auto benzina e diesel nel 2035, ammettendo ibride plug-in, range extender, idrogeno, carburanti sintetici e biocarburanti, richiesti dalla filiera italiana e da trenta associazioni europee che chiedono che vengano inclusi nella normativa sulle emissioni di CO2 per contribuire comunque agli obiettivi climatici. Ne parliamo con Filomena Greco, Il Sole 24 Ore, e Gianni Murano, Presidente Unem Cosa succede fra Tokyo e PechinoDopo una dichiarazione della premier giapponese Sanae Takaichi del 7 novembre, Cina e Giappone entrano in una crisi diplomatica con conseguenze economiche. Rispondendo in parlamento, Takaichi sostiene che in caso di attacco cinese a Taiwan e intervento degli Stati Uniti, il Giappone potrebbe dispiegare le Forze di autodifesa anche fuori dal territorio nazionale, interpretando l'aggressione a Taiwan come una minaccia alla sopravvivenza del Paese, in linea con la legge del 2015 sull'autodifesa collettiva. Taiwan, centrale nelle rotte asiatiche e nella produzione globale di semiconduttori grazie a TSMC, resta un nodo strategico per Cina, Usa e Giappone. Pechino reagisce duramente, convoca l'ambasciatore giapponese e accusa Tokyo di compromettere le basi dei rapporti bilaterali; nel frattempo invia guardia costiera e droni militari vicino alle isole contese Senkaku/Diaoyu e Yonaguni. Alle pressioni geopolitiche seguono effetti economici: avvisi ai cittadini cinesi, rimborsi e mezzo milione di rinunce ai viaggi, crollo dei titoli turistici e retail, stop ai film giapponesi, cancellazione di eventi interculturali e sospensione delle importazioni di prodotti ittici, pari a un quinto delle esportazioni giapponesi verso la Cina. Oggi le compagnie cinesi cancellano tutti i voli su 12 rotte verso il Giappone, aggravando l'impatto potenziale sul turismo, dove i visitatori cinesi rappresentano il 23% del totale. Interviene Alessandro Plateroti, Direttore editoriale UCapital.com